I dati accompagnano sempre di più l’intuizione e l’esperienza dei decision maker di aziende, governi e organizzazioni. Le nuove opportunità offerte dalla digital transformation genereranno infatti vantaggi non solo per le aziende ma anche per i singoli e per la comunità in generale.
Il processo decisionale non è solo il risultato di un processo di elaborazione e discussione di dati e informazioni, ma è soprattutto frutto di riflessioni e valutazioni sui dati provenienti dall’esterno dai quali si possono trarre insights su ciò che ci circonda.
Big Data e Open Data hanno una relazione molto stretta, ma non sono la stessa cosa: gli Open Data offrono una prospettiva che può rendere i Big Data più democratici e utili per la collettività.
Se i Big Data sono definiti dal volume, dalla varietà e dalla velocità, gli Open Data sono invece definiti dall’utilizzo che ne viene fatto. “Big” descrive la grandezza, la complessità e la trasformabilità dei dataset, anche se questi giudizi sono soggettivi e dipendono direttamente dallo sviluppo della tecnologia: molto probabilmente i Big Data di oggi non sembreranno poi così grandi fra qualche anno quando Data Analysis sarà ulteriormente sviluppata.
Gli Open Data sono dati accessibili che persone, aziende e organizzazioni possono usare per lanciare nuove iniziative, analizzare pattern e trend, prendere decisioni data-driven e risolvere problemi complessi. Tutte le definizioni di Open Data includono due caratteristiche: i dati devono essere pubblicamente disponibili per chiunque li desideri utilizzare e devono essere licenziati in modo che ne sia consentito il riutilizzo. Anche se gli Open Data dovrebbero essere “semplici” da utilizzare, esistono diversi livelli di “openness”.
Per esplorare le opportunità e le complessità di una società data-driven, Better Decisions Forum, il primo evento italiano dedicato al Decision Making, arriva il prossimo 12 Novembre a Roma con l’appuntamento su OPEN & BIG DATA.